che giungevi sul mio tetto
a cavallo d'una scopa
per scendere fin sotto
la cappa del camino
che trovavo
ardente di doni al mattino,
e ogni qualvolta
si rinnovava in me
gioia e stupore.
Sapesti ignorare i miei capricci:
non trovai mai brace ne' carbone
nella calza
che timorosa appendeo
a sera alla catena,
ma colma di dolcetti,
mandarini e fichi secchi,
non mi facesti mancare
una bambola di pezza
vestita dei colori
che ti faceo richiesta.
Generosa vecchietta
che nella ricorrente
e magica notte d'attesa
ancor oggi fai emozionare
e gioire ogni bambino,
son certa,
finché t'aspetteranno,
volerai sui tetti
per recar doni
all'ingenuità dei piccini
che per la tua bontà
son tutti buoni.
Or che i miei capelli,
come i tuoi,
si son fatti bianchi,
ancor vivo di te tengo il ricordo
tanto da sembrar d'udire,
nella magica notte,
i tuoi passi sulle tegole del tetto,
pur sapendo che è solo il vento.
Franca Cioni